INDIETROAVANTI MEDITERRANEO (IL TRABUCCO) Che bello camminare nella sabbia in riva al mare, annusare il suo profumo, raccogliere una conchiglia “accarezzati” dal sole di marzo che timido ti scalda il volto e ti fa sognare l’estate. Non c’era nessuno quel giorno davanti al mare, quel mare così calmo, silenzioso, dalle tinte pallide che là in fondo si confondevano con i colori del cielo. Il trabucco era lì immobile, appoggiato sulle sue molteplici gambe, con quelle reti, quei fili, sembrava un enorme ragno adagiato sul mare………ma nessuno quel giorno ci salì per calare le reti. Mi sedetti davanti al mare, quel mare nei pressi di Comacchio, guardai l’orizzonte poi chiusi gli occhi e mentre ascoltavo il rumore del lento movimento delle onde, il mio pensiero volava laggiù in fondo dove il cielo tocca il mare ed oltre, fino ad attraversarlo tutto verso sud e poi ad oriente fino alla foce del Nilo, risalirlo ed incontrare l’antica civiltà egizia……poi riaprii gli occhi…..e davanti a Me, il mare e l’immobile trabucco. Donghi Giuseppe |